Il cancro della mammella è la neoplasia solida più frequente nel mondo sviluppato. Oltre un milione di nuovi casi sono diagnosticati nel mondo ogni anno, di cui oltre 350.000 solo in Europa. Il cancro della mammella rimane la principale causa di morte per cancro nel sesso femminile. Tuttavia, per nessun altro tumore solido abbiamo assistito ad una vera e propria rivoluzione nella diagnosi e nella terapia come per il cancro della mammella.

Oggi, la maggior parte di queste neoplasie sono diagnosticate in una fase precoce e sono trattate spesso con terapie poco invasive, efficaci e personalizzate. Questo processo è iniziato alcuni decenni fa.

 

La mastectomia radicale, un intervento devastante e disfigurante, ha rappresentato per quasi un secolo, in un periodo in cui la diagnosi precoce era sconosciuta e non vi erano terapie complementari efficaci, il trattamento quasi esclusivo per il cancro della mammella.
La conservazione mammaria ha successivamente aperto la strada ad una migliore accettabilità della malattia, una migliore comprensione dei suoi meccanismi biologici, e la diagnosi precoce.
Non a caso, quasi contemporaneamente sono partiti i primi studi sullo screening mammografico, che hanno permesso la diagnosi sempre più frequente di tumori piccoli, non palpabili, a volte piccolissimi, e quindi guaribili in quasi il 100% dei casi.
Contemporaneamente, il mondo scientifico ha iniziato a capire che per vincere questa battaglia vi è necessità di un’importante organizzazione.
Oggi, le “Breast Unit” sono concepite come task force multidisciplinari, con molte figure professionali che uniscono le loro forze per produrre una convergenza di terapie efficaci.
In letteratura, ci sono molti studi che ormai indicano in modo molto convincente che le pazienti con diagnosi di cancro della mammella trattate in centri specializzati e da personale dedicato hanno una guaribilità maggiore rispetto a quelle trattate in centri non specializzati.
Lo specialista cioè, è stato riconosciuto come un vero e proprio fattore prognostico.

Nel prossimo futuro le donne con questa malattia verranno curate quasi sempre in centri di alta specializzazione e da personale dedicato. Questo, sappiamo, si traduce in un aumento delle terapie conservative, ed all’uso appropriato di terapie complementari adeguate. Rappresenta, quindi, un passo in avanti fondamentale per raggiungere il nostro obiettivo di cura, e sarà implementato non tanto e non solo dalle leggi e delle disposizioni, ma dalla richiesta e dalla consapevolezza delle donne.

Oltre alla conservazione mammaria almeno altre tre innovazioni hanno caratterizzato il miglioramento della terapia chirurgia della mammella.

1) Il linfonodo sentinella che permette oggi di evitare uno svuotamento ascellare nella maggior parte dei casi

2) L’oncoplastica, cioè la chirurgia plastica applicata alla chirurgia senologica, che ci permette oggi di estirpare il tumore mediante tecniche che normalmente vengono utilizzate per rendere i seni più belli.

3) La ricostruzione immediata dopo mastectomia che, ormai sappiamo, non è dannosa, anzi permette di continuare una vita normale senza la cicatrice della disfigurazione.

Oltre alla chirurgia anche la radioterapia ha compiuto molti passi in avanti.

Non vi è dubbio, tuttavia, che la sfida più importante nei prossimi anni, che richiederà la maggior parte della nostra attenzione e dei nostri sforzi, è rappresentata dalla comprensione dei meccanismi biologici che governano la progressione ed il comportamento del cancro della mammella. Già oggi riconosciamo che non esiste un solo cancro della mammella, ma che ne esistono vari tipi, con comportamenti diversi e suscettibili di approcci diversi. Questo ci rende non solo più precisi, ma più forti, perché la conoscenza approfondita del nemico ci permette di avere vantaggi tattici e strategici.

Quindi oggi analizziamo in dettaglio le caratteristiche biologiche di una determinata neoplasia. A breve, saranno sempre più diffuse ed accessibili analisi genetiche dettagliate del tumore, per capire con ancora maggiore specificità i suoi punti deboli e le sue caratteristiche. Tutto questo ci consentirà di attaccarlo meglio conoscendo in anticipo quali sono i tumori che rispondono meglio, o che non rispondono, ad una determinata terapia. Moduleremo cioè le nostre terapie sulla base delle caratteristiche specifiche di un determinato tumore.

Infine, non abbiamo dubbi che con il progredire delle tecniche radiologiche e con la sempre maggiore diagnosi precoce, si sta avvicinando l’era in cui non tutte le neoplasie saranno trattate con la chirurgia in prima battuta, ma potranno essere asportate con tecniche microinvasive mediante l’uso di sonde poco più grandi di un ago che verranno inserite nella ghiandola mammaria sotto la direzione di un sistema computerizzato molto preciso per distruggere o asportare il tumore.

Anche per questo vogliamo concludere con l’ultimo passo in avanti che la medicina ufficiale deve compiere è quello del miglioramento della qualità della vita. Abbiamo visto che il cancro della mammella sta diventando sempre più guaribile, e in questo momento vivono nel mondo oltre 8 milioni di donne sopravvissute alla diagnosi. Per tutte queste donne, il re-inserimento nella società e nella famiglia, il bisogno di prospettive, di obiettivi, il recupero della propria immagine corporea sono bisogni fondamentali, forse non meno importanti della cura stessa.

 

Presso la New Medical Systems ci avvaliamo della collaborazione di specialisti “dedicati” in questo campo:

  • dott. Domenico Ingianna, medico radiologo senologo

  • dott.ssa Anna Maria Parisi, oncologia della mammella

  • sig. Domenico Di Giovanni, tecnico radiologo dedicato

Le pazienti che , in caso di diagnosi di patologia mammaria, vorranno poi affidarsi a struttura pubblica, beneficeranno della stretta collaborazione con la "breast Unit" dell'azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata (dott. Fortunato).
Tali figura professionali hanno fatto della diagnosi, della cura e del trattamento del carcinoma mammario una “mission”.